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al testo di Gerardo Dani
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Il muro lo regge con la sua calma in saldo - saldo sta per le gambe spezzate dalle rotule mantenute in riga dalla fermezza delle intenzioni come messe a pieno diritto in partiture di: “verrà, lo so, verrà, e sarà un belvedere!” E mostrerà la padronanza delle misure che hanno i distanti quando le annullano.
Il sospetto, stornato dall’attesa, colma quella strana aura che circonda i fusti veri tra muscolo ed effetto, apparenza e palestra. Voglio dire che in piena infatuazione molti si reggono nell’incertezza grazie all’intonaco.
Certo, una buona parte la fa l’abito, nel quale si entra a soggetto sicché: "Molti uomini si mettono in riga, ma uno solo va a capo." I più tornano a casa col cuore in pace mentre la mente dà ai nervi corpi sordi, posto il passato pandemonio.
Il suo profilo suggerisce - chiavi in mano - uno scheletro in carne, per la cura con cui le ossa mostrano scalmi e costolature quanto i barconi in secca sulla costa abrasa.
Quando lei vorrà tornare a riva - sul muro sul letto sulle mattonelle in altre forme di tendenza più salde che spicciole, la tremenda attesa scomparirà in tronco per la familiarità che dà alla luce.
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